Due giorni con Antonio Zotti: tra insoddisfatti d’Europa e sfide alla democrazia. Al via le iniziative del progetto Promuovere la cittadinanza europea attiva in tempi di crisi del Dipartimento Scienze Politiche e Sociali

Lunedì 9 dicembre, presso la Biblioteca F. Trisi di Lugo di Ravenna hanno preso avvio le iniziative rivolte ai cittadini nell’ambito del progetto “Promuovere la cittadinanza europea attiva in tempi di crisi”, promosso dal Dipartimento Scienze Politiche e Sociali e co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.
Con la lectio di Antonio Zotti, docente dell’Università Cattolica di Milano, esperto di Storia ed istituzioni europee, si è svolto il primo dei tre incontri seminariali previsti per la cittadinanza.

Ad accogliere e salutare la numerosa platea di presenti Luciana Cumino, Direttrice della Biblioteca Trisi, insieme a Valentina Ancarani, Assessora al Comune di Lugo e Marco Masetti, Direttore dell’Istituto Storico per la Resistenza di Ravenna.
In rappresentanza del Dipartimento Scienze Politiche e Sociali Elena Giacomelli e Michela Zingone, attivamente coinvolte nel progetto come project manager e communication manager.

Direttrice Biblioteca_Introduzione

Lucina Cumino introduce i lavori.

Certamente l’Unione Europea non è un concetto semplice, ha sottolineato Antonio Zotti prima di illustrare alcuni dei luoghi comuni con i quali siamo abituati a parlare di Europa, rispetto ai quali ha proposto più precise informazioni riassumendo le principali tappe che hanno portato all’Unione Europea di oggi.

Per meglio comprendere l’attuale scenario internazionale, Zotti ha ripercorso brevemente alcuni degli aspetti chiave che caratterizzano l’UE: dal ruolo di ogni singola istituzione alle modalità di votazione, agli strumenti di “effettivo controllo” dei quali i cittadini dispongono – uno fra tutti l’Art. 7 del Trattato dell’Unione Europea, che riconosce a tutti i cittadini il diritto di soggiornare e circolare liberamente nel territorio dell’Unione e di ottenere il riconoscimento dei propri titoli di studio

L’intervento è subito entrato nel vivo della tematica: i paesi di Visegrad e la sfida delle democrazie illiberali. Concentrandosi sui casi specifici di Polonia e Ungheria, è importante osservare il ruolo che i media ricoprono nei due Stati, il difficile rapporto tra esecutivo e giudiziario e la (difficile) costruzione di una identità nazionale.

Secondo Zotti, quella odierna è una situazione senza precedenti: le minacce ai principi fondamentali dell’UE – democrazia, diritti umani e stato di diritto – e al suo sistema di governance non vengono più dall’esterno bensì dal suo interno, da alcune forze presenti negli stessi paesi membri che la compongono.

A fine intervento si è sviluppato un interessante e acceso dibattito con il pubblico dove non sono mancati accenni alla Brexit e al populismo, così come curiosità sul sistema giudiziario dell’Unione europea, sulle recenti elezioni europee e sul ruolo dei media digitali nel contesto sociale contemporaneo, quando torna l’ombra della censura, del controllo e di un sistema informativo incapace di essere immune alle fake news.

Il secondo degli appuntamenti con i cittadini si è svolto martedì 10 dicembre presso il Teaching Hub del Campus universitario di Forlì ancora una volta con la presenza di Antonio Zotti, introdotto da Giuliana Laschi, docente del Dipartimento Scienze Politiche e Sociali e membro del Comitato Scientifico del progetto.

Antonio Zotti_lectio

Il prof. Antonio Zotti durante il seminario con i cittadini

Il Seminario intitolato L’Unione europea e le sfide allo stato di diritto è stato volutamente programmato in questo giorno.  Il 10 dicembre è, infatti, la Giornata Mondiale dei Diritti Umani, un momento ideale per condividere con cittadini e cittadine una riflessione sul senso di cittadinanza europea, democrazia e diritti.

Il concetto di “Stato di diritto” analizzato nella cornice dell’Unione Europea ha rappresentato il focus principale del seminario. Attraverso slide interattive, Zotti ha mostrato l’universalità e la preminenza all’interno dei trattati europei della nozione di “Stato di diritto”, presente nell’Art. 2 del Trattato dell’Unione Europea, nell’Art. 3 del Consiglio d’Europa, nel Preambolo della Carta Europea dei Diritti Umani (CEDU), nel Preambolo della carta dei diritti fondamentali dell’UE, e così via.

Innegabile è il ruolo dei diritti nella vita di ciascuno di noi. “I diritti umani – afferma il professore – hanno lo scopo di proteggere gli individui dall’arbitrarietà e da interferenze eccessive nelle loro libertà, ma soprattutto assicurano il rispetto della dignità umana”.

Zotti ha proseguito presentando l’intensa ma complicata relazione che intercorre tra democrazia, stato di diritto e diritti umani: tre concetti con una forte connessione a livello di applicazione concreta ma che concettualmente non si equivalgono e non devono per forza coesistere.

I partecipanti sono stati coinvolti in un interessante e articolato ragionamento sullo stesso significato di “Stato di diritto” e sulle varie declinazioni nazionali (Rule of Law in Inghilterra; Rechtsstaat in Germania; état de droit in Francia e così via).

Platea_Seminario_Forlì

Giovani presenti al Teaching Hub del Campus d Forlì

Presentandolo come concetto “meta-culturale”, Zotti ha sottolineato come siano tanti i fattori che ne determinano la forma e l’interpretazione a livello nazionale, dalle diverse tradizioni (quella anglosassone e quella continentale) alle differenze negli assetti costituzionali e nei sistemi giuridici, arrivando alla conclusione che, quindi, nella pratica l’Unione Europea deve sintetizzare e racchiudere in sé diverse interpretazioni del concetto “Stato di diritto”.

A conclusione della presentazione si è sviluppato un interessante dibattito con i presenti,  sensibili e interessati alla tematica, molti dei quali giovani.

Il terzo appuntamento con i cittadini è in programma a Bologna il prossimo 17 dicembre, presso l’Aula Poeti di Palazzo Hercolani, con gli interventi di altri due importanti studiosi e osservatori dell’Unione Europea: Guido Lenzi e Paola Subacchi. Sarà un momento di bilanci, riflessioni e previsioni per una Unione europea che si affaccia al nuovo ciclo istituzionale 2019-2024 portando con sé sfide e questioni spinose che chiedono risposte immediate.

Michela Zingone
Elena Giacomelli

 

 

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