Da Compass all’Europa: l’esperienza del Laboratorio EuLab

Oggi, 6 aprile, la Scuola di Scienze Politiche dell’Università di Bologna ospita l’inaugurazione della mostra sulla storia dell’Unione Europea Ever Closer Union / Un’Europa sempre più unita, che ripercorre attraverso documenti, immagini e testimonianze l’intera storia dell’integrazione europea, dal Manifesto di Ventotene a oggi.

Si può dire che l’ideazione e l’organizzazione della mostra rappresentino un esempio positivo di collaborazione inter-istituzionale, a cui hanno partecipato l’Istituto Universitario Europeo, il Parlamento Europeo, il Consiglio dell’Unione Europea, la Commissione Europea, la Presidenza Italiana del Consiglio dei ministri, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’ANSA.

L’evento inaugurale – che si tiene in aula Poeti a Palazzo Hercolani dalle 17 alle 19 – è stato pensato come un momento di confronto sulla storia della UE ma soprattutto sulle sfide per il futuro che l’Europa si trova ad affrontare in questo momento storico. Ne parleranno rappresentanti delle istituzioni locali, nazionali ed europee, ma anche docenti universitari e studenti, ciascuno dei quali porterà il proprio punto di vista in un dibattito collettivo sui significati del progetto europeo.

 

Per noi, studentesse del laboratorio EULab della Laurea Magistrale Compass, l’inaugurazione della mostra segna anche il punto di arrivo di un percorso iniziato nel novembre scorso, che ci ha portato attraverso diverse tappe a confrontarci con ciò che significa fare comunicazione sull’Europa e per l’Europa oggi. Il laboratorio ci ha viste impegnate in un lavoro sul campo articolato in due momenti principali e coordinato dal Centro Europe Direct della Regione Emilia-Romagna, con l’obiettivo di costruire insieme un percorso all’interno del quale creare un dibattito propositivo e nuovi spunti su giovani e l’Europa.

La prima fase del laboratorio aveva l’obiettivo di costruire un BarCamp, un laboratorio partecipativo rivolto agli studenti della Scuola di Scienze Politiche, nel quale far emergere il punto di vista dei giovani sui temi che ritenevano più importanti e rilevanti nella loro esperienza di cittadini europei.

Per coinvolgere gli studenti nel BarCamp, abbiamo collaborato con Europe Direct all’organizzazione della proiezione del film documentario The Great European Movie Disaster (regia di A. Piras e prodotto da B. Emmot) durante una lezione del corso di Relazioni Internazionali del prof. Michele Chiaruzzi, a cui è seguito un interessante dibattito condotto insieme al prof. Michele Marchi. È stata proprio questa discussione a fornire i primi spunti da cui partire per il BarCamp, che ha dato voce alle idee, alle proposte, ma anche alle critiche degli studenti partecipanti.

I risultati più importanti emersi dall’esperienza partecipativa del BarCamp sono stati presentati e discussi in  un incontro intitolato L’Europa che sarà. Sarà un Paese per giovani?, che si è tenuto il 12 dicembre presso una sala dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. In quella sede abbiamo avuto la possibilità di dialogare con rappresentanti delle istituzioni, come l’assessore alle politiche giovanili Massimo Mezzetti, e con una platea di giornalisti. Per noi questo appuntamento ha rappresentato una grande opportunità di confronto, ma anche un momento di apprendimento, dal quale siamo ripartite per affrontare la seconda fase del nostro lavoro, ovvero l’organizzazione e la promozione dell’evento che oggi si inaugura a Palazzo Hercolani. Il nostro contributo principale è stata la redazione di un piano di comunicazione per promuovere la mostra sia online sia offline; inoltre abbiamo partecipato all’allestimento della mostra e contribuiremo ad animare alcuni micro-eventi di dibattito/visita guidata che l’accompagneranno fino al suo termine, il 27 aprile.

Durante questo percorso, lungo e impegnativo, abbiamo appreso molto dal punto di vista didattico, ma crediamo che la cosa più preziosa che questa esperienza ci ha regalato siano stati i nuovi contatti stretti lungo il percorso e le persone che abbiamo avuto l’opportunità di incontrare, con cui abbiamo lavorato, che ci hanno supportate (e sopportate?), a partire dalla tutor del laboratorio, Claudia Capelli, sempre disponibile e sempre paziente, che ci ha accompagnate dall’inizio alla fine. Vorremmo ringraziare poi Europe Direct Emilia Romagna, in particolare Stefania Fenati e Gianfranco Coda, che hanno sempre trovato il tempo per confrontarsi con noi ma che soprattutto hanno avuto grande fiducia nelle nostre capacità. Incontro dopo incontro, tappa dopo tappa abbiamo avuto il piacere di lavorare in un ambiente estremamente positivo, fresco, nuovo e stimolante. La fortuna più grande è stata probabilmente quella di trovarci, noi ragazze di Eulab, studentesse allegre, spontanee che sanno cosa vuol dire lavoro di squadra, aiutarsi sempre e non lasciare mai nessuno solo.

Infine vorremmo ringraziare la Scuola di Scienze Politiche e la prof. Pina Lalli per averci offerto questa bellissima occasione per trovarci, parlare, confrontarci su temi che dovremmo sentire nostri, che dovremmo considerare parte della nostra vita quotidiana ma che, invece, spesso sono percepiti come temi distanti, anche dai nostri coetanei.

Spesso le cose più importanti da apprendere nella vita non sono propriamente didattiche, ma sono frutto della didattica: grazie a questo laboratorio abbiamo capito cosa significa lavorare a contatto con le persone, avere delle scadenze da rispettare, cambiare idea e soprattutto a collaborare. Crediamo che il termine “collaborazione” sia il riassunto perfetto di questa avventura. Ancora grazie.

Vi invitiamo a seguire in prima persona i risultati del nostro lavoro e l’inaugurazione di Un’Europa sempre più unita sui social, con gli hashtag #Europasimostra e #RomaUE2017!

Le partecipanti di EuLab
Andrea Battista, Caterina Cataldo, Monica Cosentino, Maura Marincolo, Lucia Orrù, Federica Ulisse, Teresa Zeleznik

 

 

 

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