Cosa è successo durante il Processo all’Europa?

Lo scorso 16 maggio la Sala Tassinari del Comune di Bologna ha ospitato il Processo all’Europa, l’evento organizzato dagli studenti del laboratorio EuLab della Laurea Magistrale Comunicazione Pubblica e d’Impresa, con la partecipazione e collaborazione di Assemblea Zero, Africa e Mediterraneo ed il supporto del Centro Europe Direct Emilia-Romagna.

Prima di iniziare a raccontarvi come è andata, volevo ringraziare i ragazzi di EuLab e soprattutto Valeria Miscioscia, che si è prestata alle mie domande per raccontare il Processo a quattro mani, condividendo con noi il suo punto di vista.

Personalmente riconosco di non essere molto aggiornata riguardo le politiche dell’Unione Europea e in particolare sulla questione delle migrazioni. Proprio per questo motivo non sapevo cosa aspettarmi arrivata al Processo. Al termine dell’iniziativa sono uscita con le idee più chiare e qualche consapevolezza in più. Ma veniamo al racconto.

Il Processo all’Europa si è svolto in una Sala Tassinari piena di gente, non solo studenti ma anche adulti. Al centro il tavolo degli avvocati e il Giudice, Prof. Federico Casolari. Alla sua sinistra si trovavano i tre avvocati dell’accusa, mentre alla sua destra c’erano gli avvocati della difesa. In Sala anche i membri della Giuria Popolare.

Prima dell’inizio del Processo ha portato i suoi saluti l‘Assessore del Comune di Bologna, Marco Lombardo, che ha sottolineato il valore di iniziative di questo tipo, con l’Europa e i giovani al centro, e ribadito l’importanza di lavorare su dati e statistiche certe, unica strada per arrivare a costruire una verità.

Con il suono della campanella, il Giudice ha annunciato l’inizio del Processo.

Per primi parlano gli avvocati dell’accusa che spiegano il perché loro pensano che l’Unione Europea è colpevole riguardo i capi d’accusa. Ognuno di loro argomenta un capo d’accusa, lasciando che gli avvocati della difesa spieghino cosa ha fatto l’Unione Europea e perché non dovrebbe essere considerata colpevole. Prima parla l’accusa e poi la difesa.

Tra il primo capo d’accusa e il secondo è intervenuto Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo. Durante il secondo e il terzo capo d’accusa sono state proiettate anche delle video testimonianze con protagonisti Alan Fabri ed Elly Schlein per l’accusa e Cécile Kyenge Kashetu per la difesa.

Concluse le presentazioni dei capi d’accusa, il Giudice ha chiesto alla Giuria popolare di ritirarsi nell’aula accanto per decidere il verdetto riguardo su ogni capo d’accusa.

La decisione finale è stata la seguente. L’Unione Europea è risultata non colpevole per il primo capo d’accusa – il mancato rispetto dei trattati- e colpevole per gli altri due capi, l’approccio non comprensivo al tema e la tutela dei diritti umani dei migranti.

Il punto di vista di Valeria Miscioscia – Membro Team Comunicazione EuLab

Il Team Comunicazione EuLab di cui ho fatto parte si è impegnato molto per riuscire a comunicare in modo efficace l’evento, affiancato dal Team Accusa e Difesa, composto da studenti di Compass e dell’associazione Assemblea Zero. Con la consulenza di Africa e Mediterraneo ed Europe Direct Emilia-Romagna abbiamo aperto una mail ufficiale, un canale YouTube ed una pagina Facebook. I contenuti Facebook sono stati realizzati per il pubblico-target, ovvero i giovani universitari. Abbiamo deciso di realizzare e pubblicare delle “pillole” con fatti e dati, in modo da informare i cittadini in modo veloce ma non per questo superficiale. Inoltre con dei post corredati da foto abbiamo voluto presentare al pubblico le persone che sarebbero intervenute il giorno dell’evento. Abbiamo poi realizzato due video (il secondo in collaborazione con la Redazione Web Compass UniBo), che abbiamo trasmesso anche durante l’evento del 16 maggio e che hanno raccolto il favore del pubblico.

Quando sono arrivata in Sala Tassinari, con gli organizzatori è stato deciso dove disporre gli ospiti, la giuria popolare ed i ragazzi di accusa e difesa. Il pubblico ha iniziato ad arrivare numeroso ed infine dopo un bel respiro alle tutto è iniziato in perfetto orario. Gli interventi dell’Assessore Marco Lombardo e del Dottor Dastoli sono risultati chiari e stimolanti, un giusto trampolino di lancio per l’inizio del Processo. Il Professor Casolari si è dimostrato essere un ottimo giudice e moderatore, ed è stato bello vedere i miei compagni di avventura enunciare le tesi a favore o contro le politiche migratorie europee, dopo molti mesi passati a lavorarci.
Superata qualche difficoltà tecnico-informatica – che, sappiamo, capita anche ai migliori – la giuria popolare fatta da studenti di diverse facoltà dell’Università di Bologna ha espresso il suo verdetto, e così il giudice.

Tra il pubblico ho notato sia giovani che meno giovani, e la cosa mi ha colpita molto: mi sono resa conto che l’Unione Europea ed in particolare le sue politiche migratorie sono un argomento all’ordine del giorno, che suscita curiosità e voglia di “andare oltre” quello che dicono i telegiornali, entrando in profondità in termini di diritti umani, trattati e modalità di gestione del problema. È sicuramente necessario un maggior impegno da parte dell’Unione Europea e questo evento è stato un’occasione di confronto e riflessione nel pieno rispetto delle parti.

È stato emozionante vedere finalmente la realizzazione di qualcosa a cui abbiamo lavorato per mesi e con sacrificio, coinvolgendo anche altri studenti esterni ad EuLab che ci hanno dato il loro tempo e lavoro. Tutte le riunioni, i messaggi e le email, gli sforzi, si sono concretizzati in un paio d’ore piene di significato, e di questo siamo soddisfatti. Al termine dell’evento noi ragazzi ci siamo abbracciati, riuniti, fatti i complimenti a vicenda, sollevati e contenti, per aver portato a termine qualcosa di bello, insieme.

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