Italia, amore per la musica

Non è pazzia dire che in Italia si ama la musica. Una delle piazze più importanti di Bologna ha il nome di uno dei suoi autori più famosi nel mondo musicale: Giuseppe Verdi. E questo non è un caso. In questo paese la musica è religione. È normale vedere più di un musicista ambulante sotto i portici del centro di Bologna con molta gente ad ascoltarli. Attualmente si continua a stimare molto la musica, ogni tipo di musica.

Innanzitutto bisogna spiegare che l’Italia è il paese della musica lirica. Terra natia di compositori universalmente conosciuti, come Paganini, Rossini, Donizetti, Verdi, Puccini, Salieri, Tartini o Vivaldi, ha ispirato anche numerosi compositori stranieri. Lo stesso Richard Wagner si ispirò per il suo Parsifal alla sua visita a Ravello – dove in estate ha luogo il famoso festival – dandogli fama internazionale.

In questo paese ci sono veri templi dell’opera come La Scala di Milano, dove incomincia sempre la stagione lirica. A Venezia invece c’è il Fenice, il teatro lirico principale della città, in una cornice incomparabile per la bellezza della città. A Torino possiamo trovare il Teatro Regio costruito per Victor Amadeo II e che è Patrimonio dell’Unesco, insieme alle residenze della famiglia Savoia. Nella capitale italiana possiamo trovare il Teatro dell’Opera, anche conosciuto come Teatro Costanzi, in onore al suo creatore: Domenico Costanzi. Nel Sud Italia, nella città di Napoli, troviamo il Teatro San Carlo che è il principale baluardo di spettacoli lirici nella regione Campania.

Ma è l’impatto che ha la musica moderna quello che dimostra l’attività musicale in Italia. Uno degli artisti più amati di Bologna, Cesare Cremonini, dà un concerto allo stadio Olimpico di Roma, un altro a San Siro a Milano ed infine allo stadio Renato dell’Ara, nella sua città natale. Per tutti e tre si aspetta una grande affluenza di pubblico. E parliamo di musica locale che riempie stadi, qualcosa di difficile da vedere in altri Paesi che non siano gli Stati Uniti.

In realtà, lo scorso primo giugno, gli artisti Fedex e J-Ax hanno registrato sold-out per riempire lo stadio di San Siro. 79.500 persone, secondo l’organizzazione, si diedero appuntamento al Meazza per vedere due artisti locali.

Alla fine sono i numeri quelli che dimostrano l’impatto della musica nella società. Riempire oggigiorno stadi, con tutto l’accesso digitale alla musica di cui godiamo, non è poca cosa. La tradizione della musica in diretto contatto con il proprio artista preferito si mantiene intatta in Italia anche col passare degli anni. Altri Paesi potrebbero dovrebbero prendere nota.

José Maria Nacher Selma

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