Radio e informazione locale: Mirko Mezzacasa di Radio Più ci racconta la sua esperienza

Radio Più è un’emittente radiofonica bellunese, con sede a Taibon Agordino. Una piccola realtà che negli anni è riuscita a farsi davvero grande, diventando punto di riferimento per tutta la popolazione locale e non solo. Attraverso la testimonianza di Mirko Mezzacasa, figura portante di questa radio, scopriamo insieme cosa rende Radio Più un ottimo esempio di informazione a livello territoriale.

 

logo RadioPiù

Il logo di Radio Più emittente Agordina

L: Innanzitutto, cos’è Radio Più?

M: Radio Più è una radio libera. È una radio basata sugli investimenti del privato, nel caso specifico di un gruppo di privati che nel 1983 la fondarono con uno scopo preciso: creare per la vallata un punto informativo immediato, indispensabile per un territorio orograficamente difficile e lontano dai mezzi di informazione locali.

L: Che ruolo ricopri tu e quanti collaboratori ci sono?

M: Io sono il Direttore Responsabile e Amministratore unico avendo acquisito negli anni, dopo la fondazione, la totalità delle quote. Ad oggi Radio Più ha 1 dipendente a tempo pieno e 5 dipendenti part-time. Inoltre: un tecnico per la manutenzione ordinaria e straordinaria a disposizione tutto l’anno, una redazione giornalistica a Roma per i notiziari orari nazionali, uno studio di registrazione per le pubblicità a Modena e uno per i programmi a Cuneo.

L: Com’è possibile, per una radio locale come Radio Più “competere” con le radio nazionali e con gli innumerevoli nuovi media digitali?

M: Radio Più non compete con le emittenti nazionali e nemmeno con i media presenti in provincia. Sono realtà a se stanti, nate con scopi diversi. Radio Più e’ nata per informare la gente del luogo, per operare sul territorio senza pretese di sostituirsi ai media nazionali, ai network o alle nuove forme di comunicazione di settore. Piuttosto è una radio che ha avuto come obiettivo “l’essere di casa” nelle case.

L: Essendo appunto una radio locale, quanto è importante essere presenti “fisicamente” sul territorio ed informare l’ascoltatore con i fatti di cronaca ed aggiornamenti in tempo reale?Mirko Mezzacasa

M: E’ fondamentale. Radio Più basa le sue fortune sull’immediatezza della comunicazione con la “libera” collaborazione dell’ascoltatore che non è solo utente del mezzo, ma parte del concetto di radio libera.

 

L: Quali sono i programmi di punta presenti nel palinsesto?

M: Principalmente l’informazione locale che è presente con 7 edizioni dei notiziari quotidiani; mattutini, pomeridiani, del primo pomeriggio e serali. Sono dedicati agli approfondimenti di tematiche esclusivamente locali di cronaca, attualità, politica, cultura, tradizione, appuntamenti, meteorologia, viabilità e sport.

L: Un argomento molto importante per Radio Più è appunto lo sport; perché è così importante e quanti sono i programmi dedicati alla comunicazione sportiva?

M: I programmi dedicati allo sport sono bilanciati nel palinsesto informativo, presenti nelle pagine di coda di gran parte dei notiziari. L’hockey su ghiaccio, il calcio locale, il basket locale, lo sci sono le discipline sportive seguite con aggiornamenti in diretta a seconda delle possibilità del mezzo. Lo sport accomuna tutta la comunità ed è seguito da moltissimi radioascoltatori. A livello nazionale, lo sport è curato nei giornali radio dalla redazione romana.

L: Un ruolo fondamentale lo giocano le dirette radiofoniche in esterna, ma quanto è difficile organizzare la logistica e coordinare i collegamenti?

Mirko in diretta in esterna

Mirko in diretta in esterna

M: Oggi è relativamente facile con la tecnologia informatica rispetto a pochi anni fa, quando si trasmetteva attraverso la ripetizione dei segnali da montagna a montagna per raggiungere lo studio centrale dal posto dell’evento. Coordinare gli eventi in diretta è diventato facile ma solo grazie all’esperienza che permette di evitare tempi vuoti, sgraditi dall’ascoltatore.

 

L: Al sito www.radiopiu.net è possibile ascoltare la radio in streaming; siete anche presenti sui Social Network?

M: Si Radio Più si ascolta in streaming e da mobile con le App gratuite scaricabili. Inoltre abbiamo anche una pagina Facebook, un profilo Twitter e siamo presenti anche su Pinterest.

L: “Odio la radio” è il libro che racconta Radio Più, come mai la scelta di scrivere un libro Mirko?

Mirko durante la presentazione del libro "Odio la radio"

Mirko alla presentazione del libro “Odio la radio”

M: Perché mancava la vera storia di una radio libera, nata da un gruppo di amici e cresciuta giorno per giorno per 30 anni tra le difficoltà tecniche, politiche e che ha visto il cambiamento di una vallata e anche questo meritava di essere raccontato perché vissuto da posizione privilegiata. E poi avevo voglia di raccontare una storia, la mia.

 

L: Per finire, hai qualche consiglio da dare a chi vorrebbe intraprendere la carriera di speaker radiofonico o comunque lavorare in una redazione di questo tipo?

M: Farsi le ossa con coraggio nelle radio libere, conoscere la comunicazione e le difficoltà dell’interpretarla sul campo. Apprendere le nozioni di chi tra bottoni e antenne ha conosciuto alcuni segreti che la moderna tecnologia non riesce a fornire. Frequentare i corsi di dizione, ma alla fine l’unica cosa che prevale e resiste è l’immediatezza e la naturalezza. Mancasse questo meglio cambiare obiettivi.

 

Mirko Mezzacasa e la Sua Radio Più sono dunque un esempio di radio libera, creata per agevolare la vita in territori più disagiati. Ciò che la caratterizza è un’informazione tempestiva con approfondimenti tematici a livello locale. “Essere presenti sul territorio, per il territorio”: questo il punto di forza che ha permesso a Radio Più di superare oltre tre decenni raccontando la storia di una comunità.

Licia Franceschini

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