e-Reputation: definizione e gestione della nostra identità online

Nella sua prima lezione Marta Severo, docente all’Università di Lille, ha parlato di Web Monitoring agli studenti del corso di Sociologia della Comunicazione Multimediale del Compass. Durante la giornata di mercoledì 16 Aprile invece, ha introdotto e spiegato il concetto di e-Reputation. Ne parliamo oggi in questo post in attesa dei vostri commenti.

Premesse
La traduzione del termine è quella di reputazione sul web. Credo che affinché si possa parlare di reputazione occorra, in primis, una precisazione a livello contestuale. Si definisce reputazione la considerazione di cui un soggetto gode all’interno della propria società di riferimento. Nel trattarla quindi è necessario richiamare le relazioni con la propria comunità di riferimento poiché se non ci fosse l’Altro con il quale ci relazioniamo e interagiamo non si potrebbe parlare della considerazione che gli altri hanno di noi.

Allo stesso modo in cui si parla di relazioni instaurate a livello del mondo reale se ne può parlare  per il web, specialmente per quello interattivo. Il web 2.0 infatti può essere definito anche come social web poiché mediante i blog, che offrono la possibilità di commentare, i social network che costituiscono vere e proprie reti sociali in cui mantenere le relazioni e la condivisione di contenuti, internet diventa uno spazio di socializzazione nel quale gli utenti interagiscono fra loro. Ecco perché si può parlare di reputazione online.

e-Reputation
e-Rpeutation-Marta-Severo
L’e-Reputation è la reputazione, l’opinione comune su un’entità reale o immaginaria che si crea sul web. Corrisponde all’identità che l’utente propone agli altri individui sulla rete. Quindi come nella società, anche online si dispone di un’identità che in questo caso definiamo digitale.

L’identità digitale è costituita da tutte le tracce volontarie, involontarie e da quelle subite. Per tracce volontarie s’intende quelle create e quindi pubblicate volontariamente dall’utente, ne sono esempio il profilo personale sui social network, l’articolo o il commento postato su un blog, il CV online. Quelle involontarie sono tutte quelle tracce su cui non si ha il controllo come l’indirizzo IP e i cookies. Le tracce subite invece, sono tutte quelle notizie e/o informazioni che ci appartengono ma che sono create da altre persone e comprendono commenti, pubblicazioni che ci nominano, fotografie che mi mostrano.

Internet e la costruzione dell’identità
L’immagine che l’Altro possiede di noi non è altro che il riflesso che ciascun individuo vuole fornire al mondo sociale. Sostanzialmente quindi, ciascuna persona costruisce la propria identità sociale che mostra agli altri membri della società di riferimento, in base al modo in cui vuole apparire e vincolati dalle aspettative che gli altri nutrono su di noi.

Con internet e l’avvento dei social network si moltiplicano i mondi sociali e i contesti di ribalta (Goffman) in cui l’individuo mostra se stesso agli occhi degli altri. L’aumento delle opportunità di presentare noi stessi insieme alle nuove tecnologie danno vita a un nuovo contesto all’interno del quale diventa abitudinario correggere, manipolare e ritoccare l’immagine di sé affinché si possa apparire migliori. La possibilità di costruire la propria identità in linea con gli standard definiti come giusti è una delle trasformazioni più importanti portate da internet.

Come controllare la propria e-Reputation
Come ciascuno di noi si avvale dell’uso di Google per cercare informazioni su persone sconosciute ma sulle quali nutriamo un interesse allo stesso modo può procedere (anzi sicuramente) colui che potrebbe diventare il nostro datore di lavoro.

A fronte di tale considerazione, ma non solo, è importante controllare la propria reputazione online. Sul web esistono diversi servizi disponibili che ti permettono di rintracciare tutte le informazioni legate al proprio nome. Uno di questi è Io sul web di Google con il quale, cliccando sul “cerca ora” della sezione cerca il tuo nome si otterranno i link che riportano a tutte le pagine in cui appare il proprio nome. Iscrivendosi a Google Alert invece, si riceverà una mail ogni volta che il motore di ricerca indicizza una pagina con il nostro nome.

Nel caso in cui si trovino contenuti che possono danneggiare la propria reputazione si può intervenire direttamente, cancellando il contenuto in questione o chiedendo all’autore di rimuoverlo (traccia subita negativa), oppure indirettamente mediante la costruzione di una strategia per occupare le prime pagine dei motori di ricerca e mettere così in secondo piano l’informazione sgradita.

Come abbiamo detto anche nel precedente articolo sul web monitoring, oggigiorno è inutile distinguere fra reale e virtuale. La nostra reputazione online quindi diventa parte integrante e definisce noi stessi anche a livello reale. Per questo è importante gestirla attraverso un atteggiamento attivo che faccia sì che ciascuno di noi sia il fautore delle proprie informazioni messe sul web senza dipendere dagli altri.

Lulù Beatrice Moccia – studentessa Compass
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